Parleró della rosa Pierre Cardin di Meilland che sará un buona scusa per parlare del grande stilista morto ieri.
Le info e le foto sono prese da internet e dal sito della casa produttrice di questa rosa, che da diverse generazioni, produce rose di estrema qualitá dalla famosa ’ Crépuscule’ ( 1904) e la Perle d’Or, di Dubreuil, che secondo Nathalie Ferrand "Créateurs des Roses. À la conquête des marchés (1820-1939) é il capostipite di quello che sarà la dinastia dei Meilland,di cui parleró in seguito.
É una rosa che obbiettivamente, non conosco, e mi faró sedurre dalle parole del suo creatore, senza fare finta come tanti rodologi, di sapere cose che non sanno :
Io da buon probabile asperger, amo vedere i due lati della medaglia e citerò Giulio Zanatta, emerito esperto di alto livello, per molte piante, che aveva detto, che i fiori raramente sono così belli come nelle foto con tutti quei petis pois, ( che sono la ragione per cui uno compra La Rosa )
Grazie al gruppo : Le rose profumate di Glorio sono riuscito ad avere foto di persone che la coltivano . Fabrizio Fortuna , emerito fotografo, mi ha rivelato che il miglior modo di trovare foto verosimili é su Facebook.
Annalisa Glorio, proprietaria del vivaio le rose profumate di Glorio, stà facendo il suo catalogo con foto di persone del gruppo, che dimostra la serietà di Annalisa, che vuole solo, dare ai suoi clienti : onestà, serietá ed é sempre disponible a dare consigli. Col covid la sua vita é cambiata e da vendere solo nelle mostre , vende quasi solo tramite il passa parola SU Facebook . Infatti visto il suo sucesso dal pubblico il suo gruppo si é moltiplicato in maniera incredibile
Le foto di Daniele Stortini, mostrano che Meilland ( a differenza di altri ) non abbellisce troppo le sue foto, e qui sotto con una sua descrizione personale
’é una rosa che in pieno sole (circa 12ore) perde un po di smalto. . con clima piu fresco rende meglio (anche ora é in fiore). . si é adattata bene alla coltivazione in vaso. . non primeggia tra le rose del mio giardino, diciamo ad occhi "inesperti". . la zebratura é come un abito che riveste i suoi petali. . passando non colpisce gli ospiti come altre rose con i loro colori. . é necessario fermarsi e avvicinarsi ad osservare bene il "pattern" della superficie. . il profumo é penetrante. . la definirei una rosa elegante per "pochi". . . come La moda ’
,
Di certo non staró a criticare Meilland, per aver scelto le foto migliori che ritraessero La Rosa . Meilland ripeto, ha sfornato dalla mitica ‘ Mme. A. Meilland’, una valanga di rose ibride di té, ( e altre rose )ottime per il giardino Frederic Mistral’ ‘ McCartney rose’ ( generalmente le ibride di té,non tea come si legge ERRONEAMENTE in molti siti, sono per me rose da orto e non da giardino.) La gente si appassiona solo di rose, orribilmente kitsch e Photoshoppate come le rose arcobaleno, e ci sono tanti imbecilli che credono ala famosa bufala della rosa nera di helfeti, o come diavolo si chiama. Walter Branchi , ha come colpa di aver aiutato alla diffusione di questa scemenza.
Uno che é una capra nel vendersi, di certo, non ha nulla in contrario nel cercare di valorizzare i prodotti che uno crea, se io lo facessi un minimo con la mia arte e con questo blog, che é scritto con un italiano vacillante, scritto con un cellulare perché il mio computer é rotto da anni, come molte altre cose in casa. Ho un probabile asperger che unito, con dislessia, discalculia , rendono la vita complessa, e quindi sapersi valorizzare é per me un pregio, se fatta con la professionalità che i Meilland sono conosciuti
da generazioni.
La loro serietà, é per me un fatto assodato. Di certo non puó essere paragonato al sito di Barni, dove fotografie fatte malissimo, con dei Photoshop da rendere Platinette, una donna biologica in confronto.
Qualche anno fá, pubblicarono il libro il :peggiore dell’ universo A rose is rose is a rose , edita dalla Mondadori( mi domando come abbiano potuto pubblicarlo )con una grafica imbarazzante, quasi come i loro cataloghi, che erano innovativi ( tra l’ altro copiando quelli della Meilland ) negli anni 60, ma negli anni del covidii sono imbarazzanti, oltre al fatto di essere famosi per spacciare, del rose loro ( comprando legalmente i brevetti, quindi niente si disonesto, sia chiaro ).
I Barni, ibridano delle ottime rose ibride di Moschata, e delle Belle floribunda .ma in Italia tutti vogliono dei cavoloni orrendi attaccati a dei pali, e con tutti questi no vax, con tutti questi amanti delle fake news, in fondo ci stà. Tanta gente ama, le cose irreali. E c’ é da dire che fanno parte della storia della rosa in italia in maniera importantissina.
Questo post é sfacciatamente copiato parola per parola da Wikipedia perché non ho la competenza per parlare di questo grande stilista, morto ieri, che si é inspirato dall’ ARTE contemporanea a piene mani. Internet é piena di persone che cercano di riscrivere info prese da internet, spesso traducendole dall’ inglese, spesso con Google translate, facendo degli errori madornali, come mi é spesso capitato di vedere nei gruppi di piante, dove persone che non sanno minimamente di cosa stanno parlando, cercano di riformulare informazioni per farle passare per farina del loro sacco, dando una marea di informazioni errate, senza mai, citare le fonti.
Io personalmente non sapevo che fosse italiano , e la sua vita é affascinante. Wikipedia da tanti snob é bistrattata ma se si sà usare, come un’ inzio per poi fare una ricerca più approfondita é uno strumento incredibile, per sintetizzare certe informazioni, specialmente per chi ha dei problemi di dislessia, ma poi sono info che vanno messe in contesto, e nutrite con libri veri.
Pierre Cardin, nato Pietro Costante Cardin[1](Sant'Andrea di Barbarana, 2 luglio 1922 – Neuilly-sur-Seine, 29 dicembre 2020[2]), è stato uno stilista italiano naturalizzatofrancese.
Biografia
Pietro Costante Cardin nacque a Sant'Andrea di Barbarana, frazione del comune trevigiano di San Biagio di Callalta, da una famiglia di facoltosi proprietari terrieri e mercanti finiti in povertà dopo la prima guerra mondiale. Proprio la miseria spinse i genitori di Pietro a trasferirsi in Francia nel 1924.
Come scrive nella sua biografia Libération (https://next.liberation.fr/mode/2019/07/01/pierre-cardin-cousu-d-or_1737338) Pietro Costante Cardin, era un rifugiato italiano in Francia. I suoi genitori erano antifascisti che insieme a circa un milione di antifascisti fuggirono dall’Italia di Mussolini. «Ho il ricordo di un treno che attraversava un lungo tunnel buio in cui gridavo balbuziente: "Mamma, credo di essere diventato cieco, non vedo più nulla!"» A Saint-Etienne, un'altra vita lo aspetta. «Noi eravamo dei Rom italiani, ci chiamavano "macaronis"», Lui era il più piccolodi una fratria di dieci figli che era cattolica ma non praticante. Il piccolo Pietro, animato dalla curiosità ha il déclic per la creazione a 8 anni. «Sfogliavo il mensile Jardin des modes, e trovavo questo bello e appassionante. Passavo ore ad ammirare le linee, i colori e i materiali.»Ecco la sua prima «sensibilizzazione» estetica.
Nel 1936 il quattordicenne Pietro (il cui nome era ormai stato francesizzato in Pierre) iniziò l'apprendistato presso un sarto a Saint-Étienne; dopo una breve esperienza da Manby, sarto a Vichy, nel 1945 giunse a Parigilavorando prima da Jeanne Paquin e poi da Elsa Schiaparelli. Primo sarto della maison Christian Dior durante la sua apertura nel 1947 (dopo essere stato rifiutato da Cristóbal Balenciaga), fu partecipe del successo del maestro che definì il New Look.
Nel 1950 fondò la sua casa di moda, cimentandosi poi con l'alta moda nel 1953. Cardin divenne noto per il suo stile d'avanguardia ispirato all'era spaziale. Preferì sempre forme e motivi geometrici, spesso ignorando le forme femminili. Progredì nella moda unisex, qualche volta sperimentale e non sempre pratica. Nel 1954 introdusse il "bubble dress", il vestito a bolle.
Nel 1959 Cardin fu il primo stilista ad aprire in Giappone un negozio d'alta moda. Sempre in quell'anno fu espulso dalla Chambre Syndicale, la Camera Sindacale, per aver lanciato per primo a Parigi una collezione confezionata per i grandi magazzini Printemps, ma fu presto reintegrato. Tuttavia, egli si dimise dalla Chambre Syndicale nel 1966 e da allora mostrò le sue collezioni nella sua sede, l'Espace Cardin, aperto nel 1971 a Parigi, inaugurato con un concerto del soprano Renata Tebaldi, e prima di allora nel "Teatro degli Ambasciatori", vicino all'Ambasciata americana. L'Espace Cardin fu utilizzato anche per promuovere nuovi talenti artistici, come teatranti o musicisti.
Nel 1971 gli si affiancò nella creazione d'abiti il collega Andrè Oliver: questi nel 1987 si assunse la responsabilità per le collezioni d'alta moda, fino alla morte nel 1993.
Cardin fu membro della Chambre Syndicale de la Haute Couture et du Prêt-à-Porter e della Maison du Haute Couture dal 1953 al 1993.
Come molti altri stilisti d'oggi, Cardin decise nel 1994 di mostrare la sua collezione solo ad un ristretto gruppo di clienti selezionati e giornalisti.
Nel 1981 acquistò i ristoranti Maxim's e in breve tempo aprì filiali a New York, Londra e a Pechino nel 1983. Fu propietario anche della catena di Hotel Maxim's e brevettò una vasta gamma di prodotti alimentari sotto quel nome.
È morto a 98 anni il 29 dicembre 2020,[3] per cause naturali nell'ospedale americano di Neuilly-sur-Seine, vicino Parigi.[2]
Curiosità
- Pierre Cardin possedeva le rovine di un castello a Lacoste che era stato in passato abitato dal Marchese de Sade. Dopo aver parzialmente ristrutturato il sito, vi organizzava regolarmente dei festival teatrali. Possedeva anche il palazzo Ca' Bragadin[4] a Venezia dove risiedeva durante i suoi frequenti soggiorni nella città lagunare (nella calle attigua è presente uno spazio espositivo).
- Negli anni ottanta acquistò il Palais Bulles, progettato dall'eccentrico architetto Lovag Antti. Tutto, dal pavimento al soffitto, dall'esterno all'interno, è riempito e disegnato da forme sferiche. Con il suo teatro da 500 posti a sedere, le piscine con vista sul Mar Mediterraneo è spesso luogo di feste e iniziative culturali e artistiche. L'interno è arredato con pezzi di design di incredibile valore artistico, le Sculptures utilitaires disegnate dallo stesso stilista, che dal 1977 ha dato vita ad una collezione di mobili eleganti e dalle forme sinuose. Nel golfo di Cannes, a Théoule-sur-Mer, nel sud della Francia, quest'opera architettonica nel 1988 è stata designata dal Ministero della Cultura quale monumento storico.
- Tra i prodotti della linea Maxim's di Pierre Cardin c'è anche un'acqua minerale che viene prelevata ed imbottigliata presso la località Graviserri nel comune di Pratovecchio Stia, provincia di Arezzo.
- Pierre Cardin, attraverso un'azienda cinese, ha prodotto anche articoli elettronici con il marchio Pierre Cardin Electronics International.
- Il 16 ottobre 2009, Pierre Cardin fu nominato Ambasciatore di buona volontà[5]dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura delle Nazioni Unite (FAO).
Esiste la licenza poetica, l'importante, credo io, è che arrivi il messaggio. E il messaggio arriva sempre e sopratutto a chi vuol leggere e capire. Io il tuo italiano io lo leggo e percepisco così. Mi piace molto :) per quanto riguarda Barni e Annalisa, condivido tutto!
RispondiEliminaSara
Grazieeeeeeeeeee mi hai fatto un regalo
RispondiEliminaun sacco di notizie nuove su Pierre Cardin, ora andrò a dare un'occhiata al Palais Bulles. Per quanto riguarda il discorso sulle rose ricordo il tuo accorato appello sulle rose Glorio, c'era il rischio che trasformassero il vivaio in produzione agricola...Per fortuna c'eri tu, sempre generoso!
RispondiEliminaQuando si vuole Bene e si conosce il lavoro si fá quello che si puó
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