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sabato 31 ottobre 2020

Mortisia in thorns


Mortisia in thorns (spine in inglese) é un calembour, per giocare con la festa di  Halloween che é fastidiosa come chi la festeggia come un americanata , ma in fondo lo é anche il natale kitsch con le stelle di Natale biancastre  e rosse, quindi in fondo chissene é una festa fastidiosa in più.



Peggio peró i moralisti cryptocatolici ( i cattolici sono coerenti nella loro incoerenza, quindi vanno Bene per una volta così come sono ) che si lamentano della sacralità del ricordo dei cari defunti.

  Come giardinieri dovremmo aver già capito che scindere vita e morte è insensato, e coltivando dovremmo essere vicini a delle culture dove si coltiva, ossia quelle pagane, ma  non nel senso di revival dove sei paradigmi cattolici sono decorati in salsa etnica.


Il senso etimologico di pagano é contadino, o legato alla terra, grande nemica delle 3 religioni del libro(  che non a caso nascono nel deserto) assieme al corpo, e non a caso quando piantiamo nel nostro giardino, facciamo questo lavoro spirituale sul nostro corpo, invece di fuatigarlo per accrescere la mente e quello che gli induisti chiamerebbe L’ ego, anche se mascherato di ascetismo. L’ascetismo , demonizza il corpo, rendendolo mostruoso, e quindi tutto quello legato alla terra, al corpo diventa pagano, quindi negazione del dogma e quindi diabolico, satanico ( il satanismo non è altro che un dogma  capovolto, ma sterile come il dogma perché non è fecondo e creativo.


Non a caso Halloween è la festa del raccolto che inizia il nuovo anno , e non a caso la  fantasia creativa viene resa mostruosa , deformata e satanica, con mostri che fanno paura ma fanno anche un po’ ridere nella loro essere grotteschi . Questo fenomeno di imbruttire e disprezzare le cose della natura e pagane sono il frutto di 200o anni di fake news che imbruttiscono, per mezzo  della paura , quello che é diverso dal dogma, quindi é per questo ribaltamento della realtá di Queste fake news millenarie, che amiamo i mostri di halloween, e ci divertiamo a mascherarci da mostri, mentre semplicemente sentiamo il bisogno, il richiamo della terra e quindi del pagano .


La cultura pop, indugia nell’ aspetto esteriore deformato , privo della sacralità perché in contradizzione col dogma, che ha rubato la sacralità al paganesimo, mascherandolo di materialista, mentre è il dogma che sterilizza ( ma non toglie il Covid:)))) 


Quindi dopo esserci allontanati dal dogma sterile mascherato di sacralità, compensiamo il nostro bisogno di sacralità in un involucro deformato, mostruoso ma divertente, e questo nel pop é esacerbato, ma sempre una vestigia di una sacralità castrata. Non a caso dietro a tutto questo carrozzone che é Halloween da una parte , e un volere nobilitarlo con un pancelticismo imbevuto di cattolicesimo, mentre si dimentica la cosa semplice : festa del raccolto mentre é questa semplicità che é profonda, senza il volerla derimere da una parte nè elevarla dall’ altra .

Da questo giochiamo appunto col pop nel titolo Mortisia in thorns che fà un’ occhiolino al titolo a Venus in furs di Von masoch , dove la referenza colta romana della dea romana é resa più prosaica con Mortisia Addams, che taglia le rose per tenere le spine, all’ esatto contrario della gente comune . 

E poi uso masoch per parlare della masochismo


 del giardiniere che diventa uno schiavo del giardino.Non a caso le piante che ci rovinano la vita sono delle troiette manipolatrici .Basta leggere le sovrastimate mancusate per aver innumerevoli casi di piante che sfruttano gli animali. Esempio  di formiche che sono drogate da delle piante , che come Zombie faranno di tutte per difendere le troiette verdi (le nostre Amate piante)


In realtà il sentimento comune di odio della natura è un sentimento molto logico e ben definito dal mio cugino alla lontana Giacomo Leopardi del concetto di natura come matrigna .


più una mammina  cara che una madre premurosa , ma queste matrigne cattive e spinose, sono molto meno noiose della visione noiosa Mulino Bianco .


Molto più glamour edera velenosa che il noiosissimo Batman ....Ovviamente la Donna é ritratta come la cattiva e Non a caso ama le piante. La dea madre vista dalla cultura occidentale ....

I giardinieri sono spesso caratterizzati come noiosi e così immersi nella loro ‘ obsession’ . Amano il muschio ma non sono certo Kate Moss, che murmurano sensualmente, e vestiti in maniera patinata, come la Melania Trump che con un tacco svavillante si fà fotografare in una performance giardinicola.


Forget the glamour we are gardeners , e quindi vestiti sbrisi (Sbriso, agg, miseruccio, sbricio, strucio ,tritino: — „ Veste tritino tritino che fa pietà a vederlo così a quel modo.“ , dizionario triestino 1890)per usare il termine triestino amato dal mio amico Raoul ( che odia tutti i riferimenti alla sua città nativa ) , bucati come se avessero un allevamento industriale di tarme, per via delle piante maligne che coltivano e ovviamente con 50 000 sfuma tura di fango ( quando và bene ) , dalla consistenza più o meno 3d .


In realtà il giardiniere sembra uno zombie 🧟‍♀️ uscito da qualche tomba, che insite a non usare la mascherina e non capire il bon ton coviddi e ignorare er soscialle distanzing .


How inappropriate, we will survive ( auto convincersi é cosa buona e giusta amen )

‘Il termine Zombi utilizzato per la prima volta in un'orazione del poeta neoclassico "Luciano da Pordenon" di fronte ad alcuni amici, Fanti d'Italia, tra cui il noto Giovanni Salvador. Da allora in Italia fu abolita la grafia inglese.


Secondo le credenze popolari haitiane, alcuni sacerdoti detti 
bokor sarebbero in grado di catturare una parte dell'anima e detenerla in una piccola fiasca, sotto forma di piccolo angelo guardiano. Il rito produrrebbe nella vittima uno stato di letargia simile alla morte. Tali bokor sarebbero in grado di resuscitare la vittima, anche dopo diversi anni dalla sepoltura, restituendogli una piccola parte dell'anima sottratta, tanto per renderlo uno schiavo abulico. Le popolazioni haitiane non temerebbero gli zombi in quanto minaccia, "bensì di divenire zombi essi stessi". Il regime dittatoriale della famiglia Duvalier, al potere fino agli anni Ottanta, esasperava il clima di superstizione sugli zombi.



Secondo la tradizione magica del vudù, alcuni potenti stregoni sarebbero in grado di riportare alla vita i morti, creando i cosiddetti 
zombi. Sembrerebbero esserci numerose testimonianze a tal proposito; la scrittrice statunitense Zora Neale Hurston, ad esempio, riuscì a fotografare una zombie ad Haiti: si sarebbe trattato di Felicia Felix Mentor, deceduta nel 1907, ricomparsa misteriosamente nel 1936 sotto forma di zombie. Al di là delle leggende, il professor Heinz Lehamann, dopo aver esaminato diversi zombie, afferma che in realtà si tratterebbe di malcapitati a cui è stata somministrata una potente droga che indurrebbe uno stato di morte apparente prima e di vita vegetativa poi.

In realtà l’aspetto degli zombie è l’aspetto dal film


White zombie di Bela Lugosi , dove gli zombi sono in realtà drogati mostra un aspetto corretto anche se minoritario della religione vodun o candimblè in Brasile .



 parola deriva dal termine africano vodu, che letteralmente significa "spirito", "divinità", o ancor più letteralmente "segno del profondo". Il nome è meno utilizzato anche in differenti altre forme di traslitterazione e pronuncia, tra cui vodou in creolo, vaudou in francese, vodun o vodoun in fonvoduvuduvodonvudunvoudonvoudun,  voudouvoudoun e diffusamente come voodoo secondo la grafia anglosassone. Esistono infine altri tre termini, ovvero sevi loa (o sevi lwa, o ancora sevi lua), luduismo e naniguismo. I fedeli vengono designati con aggettivi quali vudù, in forma minuscola ma anche in questo caso variabile come precedentemente elencato, vuduista o naniguista.


É una religione estremamente esoterica ed é una delle più antiche, e stá tornando ad avere un revival in Africa , malgrado le pressioni islamiche e cristiane.


Questo revival é dovuto in parte grazie al centro e sudamerica che malgrado il sincretismo col cattolicesimo ha mantenuto le tradizioni abbastanza pure, e mescolando le tradizioni nigeriane e congolesi, specialmente in Brasile 

I giardinieri Non solo sono dei zombi che vi divoreranno ma coltivano piante velenose come Crochi, colchici narcisi, datura digitale etc per avelernarvi.

Prodotti chimici dove il piu sano é comunque il rame un veleno. 

Coltiva painte che vi lacereranno le carni con quello che noi cjiamiamo spine :


  • radici spinose, sono delle radici avventizie presenti in alcune piante epifite o alcune palme;
  • spine caulinari, si tratta di protuberanze ascellari presenti dove la zona vegetativa è abortita prematuramente e le foglie e le gemme laterali ad essa collegate si sono ridotte; subiscono una forte lignificazioneche conferisce loro grande durezza e, per questo, divengono i più comuni organi di protezione contro gli erbivori; sono frequenti su numerosi arbusti e alberi delle regioni aride; esempio il prugnolo prunus spinosa, il giuggiolo (Ziziphus jujuba), la marruca (Paliurus spina-christi), il biancospino (Crataegus monogyna);
  • dardi, si tratta di escrescenze parenchimatiche corticali; si trovano per esempio sulle rose, e sono più carnose ma meno resistenti delle spine caulinari, sono tipiche dei rovi (Rubus fruticosus e Rubus ulmifolius);
  • spine da foglie, si tratta di un adattamento delle foglie il cui lembo non si sviluppa, lo sclerenchima è abbondante e la lignificazione è molto frequente; troviamo queste strutture ad esempio sul crespino (Berberis vulgaris);
  • spine da stipole, le stipole possono subire la stessa modificazione che abbiamo visto per le foglie le quali conservano il loro ruolo primario, tipiche della robinia (Robinia pseudoacacia).

Tra le più comuni le rose dalla più cattiva alla quells più fastidiosa : rosa bracteata é mermaid , bellossime rif, sempreverdi ma micidiali é dei mostri

Un altra piovra é la wichurana/ Luciae ’ albertine ’ una piovra spinosa perfida come quella di Proust .
Piovre : Cooper s burmese e r laevigata bellososma fioritura sempreverde e spinosa 
Rosa spinossima tante Belle varieta rare e Non ... un nome una certezza 
Gallicanae : tante piccole spine fitte e invadenti come in bamboo 
Rosa omoiensis red Wings
Rosa roxburghii Lampion 

Le mahonie sono facili e Belle ma hanno dovuto inventarie me una chiamata soft caress per contraddistinguerla dalle altre:))! Bella la charity é la winter sun 
Stupenda la gracilipes, la siamesis e tutte ...
Molto vicine le berberis e c é un Folto numero di specie . La stenophylla , julianae 
 
Il citrus da freddo il citrus trigoliata flying dragon , stupenda versione del normale che era presente nelle ville liberty.
Il paliurus No comment
Le aralie sono un insieme di meravigliosamente spinose a glabre
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#garten

venerdì 30 ottobre 2020

Gli orfani della Campanella festeggiano

 


In questi ultimi anni, la lunga chiusura del vivaio la Campanella, é stata un’ agonia per tanti, la collezione di rose antiche più importante d’ Italia, specializzato in galliche lasciava in Italia e nel mondo ( ho fatto fare grandi ordini dalla Svezia e in Italia ) tanti orfani.

Dopo un’ epifania travagliata e complessa, il vivaio chiude, ma risorge sotto altre spoglie. 


La Campanella, rimane come se fosse un centro culturale della rosa, continuano i corsi di potatura, gli interventi nei roseti, e tante altre cose ancora...




La parte vivaistica è chiusa, ma l’eredità delle collezione è nelle mani di Cristina Munegato che ha creato il suo vivaio ‘Fior di Rosa’ a un 15 min di distanza in un paesaggio mozzafiato dei colli Euganei , tra i vigneti.

Malgrado l’aspetto femminile Cristina lavora piu di tre uomini, onesta, sincera é una persona totalmente affidabile e di cui si può solo lodare per le sue mille qualitá, tra cui salvare un patrimonio unico, e Non facile ma nulla la ferma 


info@vivaiofiordirosa.com


https://m.facebook.com/VivaioFiorDiRosa/?ref=m_notif&notif_t=group_comment




Però il primo passaggio lo facciamo nel luogo dove é nato tutto : Vivaio la Campanella.



Una delle collezioni più importanti d’italia di rosa gallica , una storia trentennale, dalla ribelle Anna Sgarabottolo che pochi giorni dopo aver fatto giuramento, abbandona un posto fisso, per la follia di un vivaio che  ha  alla fine deciso di chiudere, perché era stufa di fare di proporre rose da collezione dalla poesia travolgente, dal fogliame autunnale sbalordivo, e dalle mille qualitá e sentire i clienti chiedergli la mi dia un rosaro rosso rampicante etc .



La gente  di oggi non premia la qualitá e la ricerca di varietá in via di estinzione per volere tutti le stesse rose, e più sono di plastica e meglio sono.



Questa amarezza la trapela anche Pierluigi Priola dove siamo andati  con i corsisti di ’ Il Giardino come biglietto da visita, dove ho aperto per persone più o meno essenti dalla ’ giardinite scura’ un mondo segreto, quasi un mondo parallelo che loro neanche si spettavano.



Il mondo del verde, é come una grande famiglia, che accoglie tutti , anche se di ceti diversi, con tutte le trame e cospirazioni tipiche delle migliori peggiori famiglie , da cui la mafia ha solo da imparare per le varie idiosincrasie.


Sia Priola ( primo grande vivaio di graminaceae o piante perenni che  ha scovato nei suoi viaggi di lavoro, ne  parleremo più a fondo )che Mrs Sgarabottolo, si lamentavano che prima le persone erano affamate di raritá e che venivano con liste, nate dopo lunghe ricerche sui Libri.


Priola lamenta che non ci sono giovani leve, che tutto é su instagram,Pinterest, dove le persone vogliono cercare di copiare degli effetti, nati da filtri e altre diavolerie.



I vivaisti erano come dei Vate che portavano piante che anelavi nei libri, era uno scambio, una discussione, dove se ne usciva arrichiti intelletualmente e impoveriti nelle tasche 



Per compensare questo divario tra il pubblico dei giovani e vivaisti


é nato il corso perorato da Mariangela Bolla , dove io come figura di Plant hunter cerco di capire cosa la persona vuole veramente , togliendo tutte le sovrastrure modaiole trovate se tutto va bene SU instagram o Pinterest.

Togliere i filtri, vedere la persona e il giardino, per poi in seguito fare da traduttore con i vivaisti artigiani, che Non capiscono questo idioma social .

Se volete mettere mi piace alls Mia pagina Giulio Massimo Baistrocchi planthunter SU Facebook...


English version

In recent years, the excruciating end of La Campanella nursery has been an agony for many, the most important collection of old roses in Italy, specialized in Gallicas left in Italy and in the world (I had large orders made from Sweden and in Italy) many orphans.



After a troubled and complex epiphany, the nursery closes, but is resurrected in other guises.

La Campanella, remains as if it were a cultural center of the rose, pruning courses continue, interventions in rose gardens, and many other things ...

The nursery part is closed, but the legacy of the collection is in the hands of Cristina Munegato who created her 'Fior di Rosa' nursery half an hour away in a breathtaking landscape of the Berici hills, among the vineyards. But we do the first step in the place where everything was born: Vivaio la Campanella. One of Italy's most important collections of Gallic Rose, a thirty-year history, from the rebellious Anna Sgarabottolo who, a few days after taking the oath, leaves a steady job, due to the madness of a nursery that has finally decided to close, because she was fed up to propose collectible roses with overwhelming poetry, stunning autumn foliage, and a thousand qualities and hear customers ask them give me a climbing red rosary etc.

People don't reward quality and the pursuit of endangered varieties for wanting all the same roses, and the more plastic the better. This bitterness also transpires Pierluigi Priola where we went with the students of 'Il Giardino as a business card, where I opened a secret world for people more or less with a' dark garden ', almost a parallel world that they didn't even belong to. The world of greenery is like a big family that welcomes everyone, even if from different classes, with all the plots and conspiracies typical of the best worst families, from which the mafia only has to learn for the various idiosyncrasies. Both Priola (the first large nursery of graminaceae or perennials that he unearthed on his business trips, we will talk more about it) and Mrs Sgarabottolo, complained that before people were hungry for rarities and that they came with lists, born after long searches on Books. Priola complains that there are no young people, that everything is on instagram, Pinterest, where people want to try to copy effects, born from filters and other devilry. The nurserymen were like poets who carried plants that you yearned for in books, it was an exchange, a discussion, where one came out intellectually enriched and pennyless.
In this the figure of the plant hunter  is important to bridge between this instagram/ Pinterest world of followers, the actual garden and the nurseryman.
Like my page : Giulio Massimo Baistrocchi, planthunter 
Pictures : old rose : Marie Pavie, vivaio la Campanella , fior di rosa di Cristina Munegato, and me as a guide and planthunter 

lunedì 12 ottobre 2020

Il giardino come biglietto da visita

 


Sono un timido, introverso, e molto solitario, ma stranamente sono spesso trascinato a parlare gruppi. 
In passato spinto da Anna Sgarabottolo del vivaio la Campanella ,  delle conferenze sui nomi delle rose antiche , : Umili rose aristocratiche ‘bastate su donne famose che trattavano gli uomini potenti come tapettini.

Invece questa  volta devo formare le Amazzoni di Donna Impresa Verona, branca femminile di Coldiretti Verona. 

In questo caso, il motore di questa iniziativa é la

Valkyria Mariangela Bolla, che armata di tanto amore dalla testa ai piedi, di un inarrestabile ottimismo e ostinazione ha eroso i muri con la sua liquida vitalità.


É titolare della poetica tenuta la Borina, dove gli ho fatto piantare una collezione di rose antiche in via di estinzione .che attirano lo sguardo da lontano dalla strada trafficata , costeggiata serie di vigneti tutti uguali , ma dove una serie  di rose roxburghii plena attirino come il canto delle sirene, dentro la tenuta con una collezione di rose gallica dedicata a personaggi femminili storici  potenti più degli uomini e a degli outsiders , sono il biglietto da visita che distingue visivamente dall esterno, e fà da specchio all’ anima nobile, campagnola e avvolgente che dalla strada , sembrava una delle tante aziende.

Borina, vuol dire piccolo vento, e sono state 5donne che hanno creato una realtá locale di tutto rispetto, dove si viene accolto da un ernergia che non ti lascia mai più. 

Ogni elemento é eleganza coniugata alla vita di campagna. 


Le sue Stanze Bnb ti trasportano in ambientazioni francesi e inglesi lussuose e semplici allo stesso tempo.

Il Mio incontro con questa generosissima e nobile Valkyria é nata quando lavoravo per il Vivaio la Campanella, venne da me, quando cercavo disperatamente di cartellinare le rose Galliche, e mi chiese delle rose paesaggistiche, Io la vidi e le dissi : tu Non vuoi delle rose paesaggistiche .

Le proposi la poetica rosa polyantha : Marie Pavie degli inizi secolo scorso, dalle corolle, che ballano dall’ incarnato all’ bianco. 

Queste rose morbide che fanno da eco all’ auiola della famosa. E eccelente rosa paesaggistica ’ Bonica’, che anche se dozzinale, é un capolavoro di rosa che deriva dalla botanica Rosa sempervirens, salute, rifiorenza e dei cinorrodi ( bacche ) , così buona da essere usata da Peter Beales in molti dei suoi incroci, quando ero lí da lui.

Siamo in terra Veneta, dove le cose si dicono in faccia,  senza giri di parola , eppure le rudi genti locali, non possono che essere attratti dalla leggerezza e dall’ allure   Semplice ma charmant de la Marie, che con le sue movenze, attrae molto di più della sua dirimpettaia, più vistosa. 


Queste rose, erano quelle che Mary voleva, ma che non sapeva di volere , perché la paesaggistica voleva appiopparle altre paesaggistiche, non avendo capito l’ anima Romantica di questa anima gentile.

Dá li, nacque il corridoio delle rose galliche, che baciavano le vigne, queste rose sono destinate a essere senza irrigazione . Son rose che ti uccidono con una fioritura travolgente di un mese per farti aspettare con trepidazione questo evento l’ anno prossimo. 

Nel frattempo l’ arbusto di queste rose  a differenza dei pali che producono grandi cavoloni incollati,ossia le rose da taglio che noi erroeamente coltiviamo nei nostri giardini, sono piante che hanno delle bellissime forme anche sfiorite, con cui si possono fare delle bellissime siepi,  che possono assurmere la forma di siepi formali o informali , eliminando i polloni che produce a mò di bamboo, e dal fogliame seducente in autunno. E dalle Belle bacche ( cinorrodi).Quindi una totale evoluzione par rapport alla scelta iniziale .




Con questa filosofia nasce ’ Il giardino come biglietto da visita ’ in cui spiego perché andare oltre al solito noioso giardino di rappresentanza, spesso affidata a dei garden rivenditori di piante, in cui spesso il loro unico scopo, era sbolognarsi le eccedenze, piantando essenze a caso, spesso senza conoscere le piante che spesso neanche coltivano loro, ma che spesso solo rivendono, piantate da dei giardinieri che spesso sono degli operai che per sfuggire al lavoro delle fabbriche si sono improvvisati come giardinieri. 


Infatti ho scelto, il grandissimo Michele Calore, che dovrebbe essere il giardiniere tipo,( invece é un faro nel deserto ) su cui affidarsi, estrema conoscenza delle piante ( una vera enciclopedia dal punto di vista teorico ma conosce le piante  dalla A alla Z dal punto di vista, anche particolari)maestro delle associazioni cromatiche, e come coltivarle  con estrema sapienza.( ha collaborato con il Giardino pigro e il giardino svelato , oltre che una quantità di pubblicazioni sulle riviste di settore.)


Questa sapienza, nasce oltre a una grandissima abilitá , come giardiniere , a un bisogno di sperimentare le piante personalmente, e non affidarsi alle solite varietá che usano tutti con zero fantasia. 


Anche loro, sono state usate, infatti iniziamo la prima parte , vicino a casa dove ci sono le  commercialissime Nandine, eleagnus ebbingei e Acca ( Feijoa) Sellowiana,associate in maniera armonica , fanno da struttura formale ( assieme a colore e profumo)vicino a casa per dare da struttura alla spogliante e ricercatissima composizione di piante perenni, e graminaceae, per addentrarci in stanze che danno senzo di intimità. rendono lo spazio rettangolare, molto più vasto  e organico .

L’ occhio grazie ai punti focali e vie di fughe guardano lontano, con gli alberi che si sposano col terreno dei vicini, ma le siepi, come ci insegna il mio cugino alla lontana Leopardi, é grazie ai limiti che si può percipire l’ infinito.

In realtá l’ effetto é molto simile a una matrioska, o come un dipinto di eschler, dove si entrano in tanti mondi, dalla complessitá di un videogioco, con fioriture che creano l’ effetto uao, ad ogni angolo, tra galline decorative, pavoni, angolo romantico, per foto di matrimoni e donne incinte, per poi  finire in un Paradiso di graminaceae e perenni alla ’New Wave’.

Dopo questa ubriacatura giardinicola, volli ripetere l’ effetto che  aveva avuto su Mariangela, di passare dal giarsinodi Michele Calore a quello di Camilla Zanarotti. 

Per arrivare da lei, la corriera di prodi , sale su colline, dai paesaggi e dalle foreste magiche, per poi arrivare al’eremo della paesaggista, musicita, scrittrice di libri, sulle ville venete( co-autrice di pù orto che giardino con Simonetta Chiarugi) e sul mostro sacro di Porcinai ( infatti nella sua abitazione ha una maestosa rosa ‘ mermaid ‘ in onore del maestro. 


Si é accolti da una regale, semplicitá e musicalitá delle forme , semplici che si sposano col paesaggio in maniera divina, senza bisogno di artifizi.

La planting palette é decisamente , molto più scarna, come scarna é la presenza di acqua, che sono quasi in antimia nei due giardini, uno ricchissimo di acqua e di fioriture e l’altro piú modesto di acqua e fiori.

Camilla dice: l’ eterna maledizione di persone che vanno prima da Michele e poi da me, per’altro  reduce un evento triste appena accaduto  , eppure ci ha accolto con generositá. Affrontare gli eventi negativi della vita con un sorriso é una sua caratteristica,  e affronta con tale attitudine il suo guardino, scavando col motopic per fare le buche nel giardino, povero di acqua. 

Questa attitudine permea nel giardino, che accoglie con le sue forme, anzi con le sue note, che tradiscono, la prima formazione di Camilla, la musicista, per poi approddare ad agraria e per finire a un master in paesaggismo in Cataluña. 

Veniamo accolti da siepi dove si mescola il formale con l’informale, per arrivare nella torre , restaurata da Camilla , che ricorda San Michele di Axel Munthe ad Anacapri, di fronte un orto protetto da siepi formali , dove la magnificenza di cavoli neri di Toscana si abbracciano con Dahlie Caffé au lait, zinnie e sontuose verdure, per poi finire in un berçeau di legno fatto da Camilla con rose e altr rampicanti che danno all’ aspetto rigoroso e fiorito , un aspetto rustico ma elegante, con una verticalità naturale .


Tutti quelli del corso, hanno sentito l’ aspetto rilassante del giardino, l’ armonia tra arte, e natura, oltre che la tenacia di Camilla che sotto, dei boschi di roverelle, coltiva le sue perenni, tanto da avere un Bosco incarnato a primavera, ma il Bosco , terrazzato, a forza di trovare sassi é un monumento, alla laboriositá umana, che si sposa con la forza della natura , infatti il suo gruppo SU Facebook si chiama  il giardino Della Torre e delle Piante tenaci .

Angoli di piante particolarmente tenaci vengono tenute senze annaffiature, come centranthus, fioriscono tra le rocce, assieme altre fioriture toste.

il suo studio che si chiama : Atelier G’art si é occupato di restauri importanti come per un lavoro di Scarpa, e progettazione di giardini privati e di fondazioni importanti come Lavazza, e importanti conferenze sui giardini storici . 

I miei studenti vedendo, questi due giardini sono riusciti a vedere dal vivo ,  i vari stili di giardino, e come possono fare qualcosa di diverso, andando oltre il solito giardino fatto a casaccio dai garden, che impongono ai clienti delle scelte di dubbio gusto, perché spesso ignoranti di cosa è veramente un giardino, e quindi incapaci di spiegare ai loro committenti che si possa fare qualcosa di magico, a basso impatto ecologico, favorendo la biodiversità, e usando delle piante diverse dal solito. 

Così da dare un aspetto diverso dalle aziende, e attirando stranieri, che guardano molto a questi aspetti di immagine e di sostenibilità oltre che al prodotto.

Infatti ho parlato del rapporto tra giardino/ arte e potere , di come le cose sono intrinseche , e i diversi stili. Michele ha fatto una lezione pratica e poi abbiamo cercato di fornire una chiave per potere creare un giardino che rispecchi l’azienda, ma anche la persona .

Quindi un dialogo tra la natura, il paesaggio circostante, e i diversi stili di giardinaggio, dove molti grazie alla mia guida hanno trovato lo stile che ancora non sapevano di  avere. 

Quindi non una imposizione di uno stile, ma una panoplea di stili, per potere capire quale usare, o in caso di giardini già esistenti per dare un nome allo stile già esistente , così grazie alla coscienza e ad esempi simili, potere ridimensionare certi errori, certi errori 

trasformarli in pregi, oppure ampliare i propri orizzonti . Il caso di Fiorella era lampante, lei aveva un cottage garden, senza sapere di averlo, e ora sà come fare, anche grazie a dei consigli pratici dati da me. Una seconda parte verrà affrontata in in altra puntata del blog , dove gli studenti affrontano le insidie di entrare i vivai meravigliosi e mettere in pratica la teoria .

Per aver maggior info : Giulio Massimo Baistrocchi planthunter su Facebook 


https://m.facebook.com/GiulioBaistrocchi/