Crème de la crème, mostra di piante di Chantilly, atto I (panna acida)
La mostra del domaine de Chantilly, essendo l' erede della storica mostra di Courson, è l equivalente francese del Chelsea Flower show di Londra e l' Orticola di Milano. Un misto di show off, di trivialità, celebrities e di cose serie e innovative riunite in un solo evento. Questo misto di serio e faceto, è perfetto per chi non ama le piante in maniera eccessiva e per i nerds, non troppo duri e puri che vanno invece a st Jean Beauregard, o forse Masino in italia??????, o la mostra di piante a Great Dixter.
Il guru delle piante Dino Pelizzaro, che è la massima qualità, nel mondo delle piante assieme ad altri, quando il numero di espositori di quello che era allora Courson, disse all organizatrice addio, eppure guadagnava bene, ma per Dino la serietà prima di tutto, e pure l'etica. Questa mostra non é dei puri e duri, ma che differenza possiamo trovare con le sorelle europee?
Non a caso le prime associazioni che vengono spontanee, anche se ovviamente scontatissime,( sono un essere scontatissimo, sono in vendita e non pensarmi irraggiungibile :) ) é alla crème Chantilly, chimata in onore del Castello in cui si teneva l mostra, con cui fare lussuriosi dolci, per godersi la vita, in un gioioso amore per la vita, per i suoi piaceri, une joie de vivre à la Matisse tipicamente francese. Questo è quello che ho notato, principalmente in questa mostra, per altro baciata dal sole, e dal calore piacevole di questa estate indiana, in un bel parco, i visitatori vogliono godere di questa esperienza et c est tout merveilleux, anche se obiettivamente non tutto lo è... anzi tante cose inutili e commerciali, ma a differenza delle altre mostre, anche queste cose commerciali e inutili sono fatte in modo tale da rendere tutto piacevole ( il mio non è sarcasmo), e quest attitudine munita ad una perfetta cortesia ed educazione, riesce ad ammansire l' asperger che c è in me, e dire è roba inutile, pazienza è così piacevole che va benissimo.
Anche stand, orribili come quelli pieni di ortensie oppure della divinità nel mondo delle rose Delbard, comunque non sono fastidiosi. Non tutti, sanno che Delbard, creatore delle rose dei pittori, è anche ibridatore , di altre piante, tra cui meli, di cui ho potuto vedere le varietà e mangiare assieme al garden designer Matteo La Civita, e la famosa blogger Simonetta Chiarugi, e un cantante di opera il fantastico Philippe ( che mi ospitava a Parigi), dopo un picnic, abbiamo mangiato le mele di Delbard. La Parte dello stand dedicato alle rose non ha stimolato nessuna curiosità, ma la struttura in legno dello stand, mostrava chiaramente, una volontà di rendere comodo e piacevole la visita del curioso, cosa che in italia non esiste, l importanza del cliente, e ogni varietà era ibridata e prodotta da loro, invece spesso in italia siamo invasi da persone che semplicemente rivende cosa olandese ...
Un altro stand, orribile, come installazione era quello di André Eve, le rose fiorite, messe a casaccio, con un colour scheme, da fare inorridire un sceicco saoudita... eppure con l uso di cassette di vimini, o altri materiali poveri,per le rose a radici nuda, dava veramente la voglia di comprare lo stesso, dava quel impressione di cura dei dettagli, e di dare piacere ai clienti, senza dare l impressione di essere in un mercato rionale. Le rose antiche in vendita erano assai comuni e deludenti, ma l' interessante erano le varietà prodotte da Jérome Rateau di cui ne ho un esemplare regalatami da una carissima amica, che é molto bella, e poi le rose giapponesi di Kimura, delle rose in stile antico, ma con delle forme di corolla molto originali e seducenti, dove si capisce un senso estetico giapponese, e di cui sono i soli, rappresentanti in europa.
La mia morte é stata lo stand di Loubert, dove appunto un giapponese era un dilettante, ho fotografato tutto, anche qui lo stand, non é che fosse particolarmente eccitante ne drammatico come gli stand di David austin al Chelsea , non c era nulla che richiamasse l attenzione, anche le rose fiorite ottocentesche, sembravano piu sobrie, e l uso di cassette di vimini, per le rose a radice nuda, davano una sensualità sobria e castigata. Le rose fiorite in gruppi orticoli, ricordavano la semplicità degli stand del fantastico vivaio la Campanella. Mal uso di materiali umili ma sensuali davano quel tocco in più, e quel aspetto più professional, e che attrae anche quelli non nel giro. Detto ciò le varietà rarissime che c erano li meriterebbero un solo post, che forse farò.Poi geniale un tavolino, con dei recipienti di vetro con tutte le bacche di rose che erano bellissime....
Quello che accompagna il prodotto è quasi importante come il prodotto stesso, dandoti dei coup de coeur dove ti lasci sedurre, senza sensi di colpa. Ma spesso le associazioni di colore e il display delle piante non è mai di alto livello anche se dà voglia di comprare. uno stand brutto francese, risulta comunque piacevole, mentre uno italiano se è brutto è orrendo e se è bello, viene considerato come normale. Tutto si può sintetizzare nella metafora della crème Chantilly, in realtà si ritrova nei ricettari di Cristoforo da Messiburgo(Ferrara 1549) e Bartolomeo Scappi (1570), solo piu tardi un Vallone , Lancelot de Cousteau. La crème Chantilly non è altro che panna montata, e quello che noi chiamiamo erroneamente c c è panna piu crema pasticciera, che virnr chianata crème chantilly italiana :) In italia quando non si rivendono piante olandesi comprate una settimana prima , etc le piante italiane sono di ottima qualità e non a caso Mauro Zanelli ha vinto tre premi, per la qualità del display delle piante era infatti quello più riuscito. La grande e fantastica Lidia è stata bravissima. le piante parlavano da sole e non avevo bisogno di rifiniture e del modo sicuro e rilassato alla francese.
Non a caso Mauro Zanelli, ha detto che a differenza delle mostre in italia, tutti sono stati d auito e gentili. Molto efficienti e senza l attitude che gira in italia. In francia tutto è rilassante e piacevole, senza drama queens etc .
Nel prox post, vi parlerò dei miei coup de coeur , dei mie acquisti e di cose avrei volto comprare se avesso come marito Abramovich, e se non avessi un solo bagaglio a mano ....., e dei vivai francesi che ti uccidono, con delle collezioni incredibili
foto: 1)porcelaine d' orient di Kimura, foto dal sito di André Eve,2) Edoardo Santoro, direttore del giardino medievale di Torino che si nasconde dietro i suoi acquisti con dietro il castello 3)il sottoscritto con acquisti per un giardino che stò sistemando a Parigi 4) vittima 5 ) Abraham Rammeloo conservatore del arboretum Khalmthout, in Belgio, un parco spettacolare, e giudice di gara 6) stand A EVe. 7)stand de llo storoco ibridatore di Iris, Cayeux allestito molto bene , con materiali poveri. 8)princesse d orient di kimura foto andré Eve 9) parte dello stand di Loubert 10 ) il grande vincitore di questa edizione , il grande Mauro Zanelli
#France #Paris #Chantilly#Chic
mercoledì 18 ottobre 2017
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Bravo Giulio,voli alto
RispondiEliminagrazie cara . un bacio
EliminaChe dire? Il tuo racconto è così coinvolgente che mi è venuta voglia di crema chantilly!!! E aspetteró la seconda puntata rileggendo tre o quattro volte questa prima.
RispondiEliminati adoro, ingozziamoci assieme
EliminaSi tu as aimé Chantilly, alors tu devrais adorer Beervelde ;)
RispondiEliminaOui, parce ce que tu seras lá. J ai adoré rencontrer Chantal
EliminaGiulio se un mito! <3 <3 <3
RispondiEliminagrazie love
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