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martedì 12 novembre 2019

La morte ti fá Bella: Gladiolo dei morti

Niente crisantemi per i morti, ma Gladioli. L italia é l’ unico posto dove i crisantemi sono associati ai morti, e non entrerò in tutte le varie tiritere sul simbolismo dei crisantemi, come fiore imperiale e blabla I crisantemi oltre a essere dei bellissimi fiori recisi, sono dei magnifici esemplari per ravvivare il giardino scarno di fiori a novembre. Per maggiori informazioni inscrivetevi al movimento pro crisantemi nei nostri giardini su Facebook, del grande Nicola Casale, e di Tiziano Terzoli, che con la sua estrema conoscenza botanica e tenica rende questo gruppo unico. Vi parlerò di una curiositá tipica del sultanato del Friulanistan:) dove vivo: il Gladiolo dei Morti. Ci sono delle enclave venete, dove si trova questa meraviglia, ma non sono cosi frequenti come in Friuli, dove é assai frequente e si trova anche in un giardinetto di una casa popolare vicino a casa Mia qui a Udinebad ( Udine ) Il Friuli,é un pó come il sud italia, si trovano delle strane geofite (bulbose)comuni o naturlizzate. Al sud si trovano naturalizzati degli Amaryllis Belladonna e le Freesie che sono d’origine sudafricana. In Friuli il rosaio ’Wang Wei’, ’rosa di ogni mese( questa rosa era presente durante il rinascimento ( é riconoscibile nel mito del trionfo di Venere del Bronzino)’ o anche detto Old Blush si trova abbastanza come del resto anche al sud d’ italia. Qui in Friuli c é stato il caso della ’Rosa Moceniga’ che secondo il romanzo secondo me un pò tirato per i capelli, si parla di un dono della moglie di Napoleone. Napoleone é passato per Villa Manin dove c é ancora la stanza dedicata a Napoleone. Questa Villa dove si tiene una famosa mostra di piante, creata da Claudia Pavoni e ora curata da Lili Soldatich. Questa villa apparatenne alla famiglia Manin, che ebbe un doge,che divenne noto, per essere l’ultimo, dal occupazione di Napoleone. I Manin sono una famiglia Friulana, che arrivò dalla Toscana nel trecento. 
A Villa Manin c é nel parco in triste degrado, nel prato, delle grandi masse di Narcisi, un pò piantare a caso, ma si trovano distanti dai Narcisi commerciali piantati negli anni recenti dei Narcissus x incomparabilis, un ibrido tra il Narcissus Poeticus e il Pseudonarcissus. Sul portale Acta Plantarum,lo pseudonarcissus. 
L é un alloctona casuale nella maggior parte d’Italia, in certe regional é un alloctona naturalizzata, mentre negli Appennini é presente come cryptogenica, cioé non si sanno le origini. Questa naturlizazione di questa specie alloctona( straniera) svenne probabilmente nei tempi dei Romani, come del resto con il N.papyraceus é la Tulipa radii in Sud Italia. 
Tutta questa manfrina, senza un apparente nesso logico per cercare di spiegare perché ci sono delle piante alloctone in certe zone da tempi antidiluviani. 
 In italia é presente la subspecie ovallaris, L’ unica presente in Italia, mentre in Spagna ci sono almeno 5 subspecie( in Francia é presente la splendida subspecie ‘Moschatus’, lo speudo é stato naturalizzato anche in Uk. La forma ‘ Pisanus’ é frequente nei monti Lucchesi, in Toscana é abbastanza frequente, terra di frequenti naturalizzazioni come L’ Iris Pallida( Balcanico) e il Cipresso ( Turchia, Iran ). La famiglia Manin venne nel trecento il Friuli, e visto che le collezioni botaniche Toscane erano invidiabili, mi domando se non abbiano portato la passione della botanica oltre che delle essenze come il narciso ibrido x incomparabilis, presente appunto a Villa Manin, oltre che a questo Gladiolo che fiorisce naturalmente a novembre. Durante i furti Napoleonici. “Le spoliazioni vennero costantemente perpetrate nell'arco di venti anni, dal 1797 fino al 1815 (fine del periodo napoleonico), e compresero non solo arti pittoriche o scultoree, ma anche beni archeologici, archivistici e librari, collezioni glittiche, numismatiche, naturali, mineralogiche e botaniche. 
 si verificarono anche atti di distruzione di opere, specialmente provenienti da chiese, monasteri e demani pubblici che venivano fuse in cerca di oro e argento. Secondo lo storico Paul Wescher, le spoliazioni napoleoniche rappresentarono "il più grande spostamento di opere d'arte della storia", che provocò anche diversi danni in quanto "è difficile stabilire con esattezza quante opere d'arte di valore unico andarono distrutte o disperse in quei giorni".Secondo l'articolo pubblicato sull'American Historical Review dalla storica dell'arte Dorothy Mackay Quynn e dal titolo "The Art Confiscations of the Napoleonic Wars", l'Italia si trovò davanti a restituizioni complesse, essendo esse state legalizzate attraverso trattati, mentre le cessioni di Belgio e Paesi Bassi vennero effettuati a titolo di bottino o preda. Secondo il catalogo del Canova, dei 506 dipinti portati in Francia, 248 rimasero in Francia, 249 tornarono in Italia, 9 vennero indicati come non rintracciabili, raro caso in Europa di opere catalogate e non restituite” ( Wikipedia). Quindi continuando con questi voli pindarici, La Rosa Moceniga é molto più probabile che sia un semenzale della rosa di ogni mese che era presente in Toscana e Venezia prima della cosiddetta introduzione in Svezia, ma tutto il bagaglio botanico come del resto quello artistico fù depredato da Napoleone, e più che un dono della Joséphine sarà sicuramente un rientro in patria di una rosa preesistente. Sono incapace di focalizzarmi.ok. Il Gladiolo misterioso,che é rimasto conservato dai contadini, visto che i nobili sono stati spogliati degli averi, perché si riproduce che é una meraviglia e fiorisce giusto per la festività dei morti, quindi utile. I gladioli sono sudafricani,E questo Gladiolo dei morti é un ibrido sconosciuto del G. Dalenii. Non la specie nei nostri climi fiorirebbe ancora più tardi, e quindi vittima, senza scampo del gelo. Angelo Porcelli, la divinità delle geofite, sospetta sia un vecchio ibrido olandese, di cui si sono perse le tracce. I medici avevano dei forti rapporti con le Fiandre, e questo potrebbe essere una delle ragioni dell’ introduzione in Friuli e non in Veneto di questo gladiolo, estremamente forte, di facile propagazione e resistente alla siccità estiva. Gli esemplari sono virusati( sono presenti delle parti più chiare come se ci fosse caduta la candeggina), che non crea problemi di vigore( Angelo Porcelli é riuscito grazie a dei bulbi di Matteo ad averli senza virus ) Le collezioni botaniche fiorentine erano immense : ‘Membri di importanti famiglie fiorentine come i Portinari, i Baroncelli, i Pagagnotti, i Tani, accreditati a Bruges come rappresentanti di imprese commerciali e bancarie quali il Banco dei Medici, agirono, nel campo artistico, come elementi di congiunzione tra il mercato locale e la richiesta dall’Italia, facendosi intermediari o acquirenti di opere destinate a dar lustro alle chiese, ai palazzi, alle ville fiorentine, o alle loro proprie abitazioni e cappelle a Firenze e al Nord. Anche presso gli artisti, le innovazioni della pittura neerlandese suscitarono un interesse straordinario. La presenza a Firenze di capolavori di Jan van Eyck, Rogier van der Weyden, Hans Memling, nonché di vari altri maestri degli antichi Paesi Bassi, e in particolare l’opera più celebre e più monumentale, il Trittico Portinari di Hugo van der Goes arrivato nella chiesa di Sant’Egidio nel 1483, ebbe un impatto vigoroso e profondo nell’ambiente artistico locale. 
 Dal Beato Angelico e da Filippo Lippi a Botticelli, Leonardo, Perugino e Ghirlandaio, da Lorenzo di Credi a Fra’ Bartolomeo, fino a Raffaello, Andrea del Sarto e Pontormo, la magica poesia della luce e dell’osservazione analitica dei paesaggi, degli interni e delle cose che conferiscono consistenza tattile ed emotiva ai personaggi e agli ambienti, entra con le più varie sfumature a far parte integrante del linguaggio figurativo del rinascimento fiorentino.’ ( Firenze e gli antichi Paesi Bassi, Sillaba editrice). Arte, mecenatismo e botanica erano tutto uno Dopo la distruzione e i furti Napoleonici di cui non si riesce a capire lo sciacallaggio e L’ ampiezza di queste scorribande,come successe nella Venezia dove Manin era appunto L’ ultimo Doge di Venezia. profetico fú Pietro Gradenigo: «I ga fato dose un furlan, la Republica xe morta”I Manin ottenero i titoli nobiliari, non per merito, ma per avere sborsato ingenti quantitá di denaro. Fú a Venezia dove i ladrocini Napoleonici furono particolarmente ingenti: “ Vennero fuse le opere in oro e argento accumulate nel corso di secoli presso la Zecca di Venezia e spedite.Gli ordini religiosi vennero abrogati e furono abbattute 70 chiese. Circa 30.000 opere d'arte sparirono o furono vendute
. Il Bucintoro, la nave ducale, fatta a pezzi assieme a tutte le sculture, che furono arse nell'isola di San Giorgio Maggiore per fondere la foglia d'oro che le ricopriva. L'Arsenale di Venezia venne smantellato, i cannoni, le armature più belle e le armi da fuoco vennero spedite in Francia, altri vennero fusi. Si fusero oltre 5.000 cannoni facenti parte dell'armeria - museo, nonché le armi antiche, i cannoni e le pietraie in ferro e in rame che erano il vanto dell'Arsenale e frutto delle conquiste e delle vittorie della Repubblica vennero spedite nei musei francesi.”(Wikipedia). Per concludere : Manin famiglia Toscana che portò probabilmente il Narcissus x incomparabilis frutto del incrocio con il pseudonarcissus( particolarmente presente in Toscana di questo narciso alloctono ma da secoli della sottospecie ovallaris mentre in Spagna dove é originario ci sono almeno altre cinque sottospecie)probabilmente portato in Friuli dalla Toscana, una rosa cinese che era già presente in italia durante il rinascimento, ma con scarsa documentazione a causa delle orde barbariche Napoleoniche, e un gladiolo arrivato in Friuli probabilmente tramite i famosi cimeli botanici fiorentini Cresits: Matteo La Civita( immagini del suo giardino), Angelo Porcelli e Lucilla Zanazzi English text Here in Friuli it has been growing for a very long time a Gladiolus which flowers around the end of October and it has been used as a cut flower to bring it to the cemeteries the second of November. It is rather hardy, since Friuli Venezia Giulia has a sort of continental weather with cold winters around minus ten and much more colder in hilly/ mountain spots. It is rather quick to establish, withstands drought, and multiplies quickly. When moved it always leaves some bulbils, so a colony can be restored rather hastily. The flowers are burgundy, splashed orange, due to a virus. The great bulb expert Angelo Porcelli has selected a virus free form. The virus has no consequence whatsoever on the growth, nor the flowering. The stalks are erect, it needs support, it looks like a common gladioli, but it blooms in autumn and it is cold hardy. It is a dalenii hybrid mixed with a common gladioli, selected in Holland, centuries ago. The true dalenii flowers even later, so it is always a victim of frosts, and the shape is different. How is that possible it arrived in Friuli, a gorgeous and somewhat ignored region by the mass tourist trade? Friuli is a very rich region with gorgeous sceneries ranging from mountains, hills, seaside and historical monuments and it is full of secrets, which only the refined tourist is in the known. Friuli has a beautiful Venitian villa ( Friuli borders with Veneto region) which is famous for its art shows and a plant fair. The park is in ruins but clumps of a hybrid between narcissus pseudonarcissus ( which has been naturalised here by the Romans in Italy )and poeticus called N. X incomparabilis which is very old . Pseudonarcissus is more frequent is Tuscany and the Manin family came during the 14 th century from Tuscany. Tuscany was in its heyday, a cradle of botanist, and huge botanical collections which has been pilfered by Napoleon. Tuscany and the Flanders had very tight commercial and cultural exchanges, and this explains the fact that mysterious plants can be found in such a remote region Another example of strange plants which should not be there is the case of Wang wei Rose ( old blush China ) In Tuscany and in Venice for example, the Chinese rose Wang wei,( arbitrary called ‘Old Blush’ was called monthly rose centuries before it arrived in Sweden for the first time. The two republics had strong ties with China.in venitian villas it is common to find old plants, and there was a litterary case of the ‘ rosa Moceniga which was supposedly sent by Joséphine de Beauharnais, but it is a seedling from older plants of Wang wei ( old blush ) which were very common in venitian villas. The rose is depicted in the myth of the triumph of Venus by Bronzino. And another painting found by Great roarian Donald Leevers Manin was the last Doge of the Venitian republic, which had to surrender to Napoleon. The devastation lead by Napoleon was impressive: 70 churches were demolished, all the gold was melted and the destruction was incredible worst than the Acqua Alta which yesterday arrived to 187 cm. Botanical collections were highly prized by Napoleon. In Friuli, those treasures are still there ready to be discovered

1 commento:

  1. bellissimo mi amor........... è bello che tu abbia dedicato a tuo padre questo meraviglioso scritto.........

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