sabato 14 marzo 2020
Le piante amano il letame più della cartaigienica
I In questo periodo dove il letame abbonda nella vita degli italiani, le piante ornamentali, possono essere la risorsa che gli anglosassoni cercano disperatamente nella carta igienica.
Le piante ornamentali sono inutili, e non servono a niente, però sono la chiave della nostra ricostruzione dopo il coronavirus che sarà una stangata per la nostra economia,ma questo fermarsi sarà un buon modo di ripartire.Sono asperger, e per me la quarantena é la mia vita. Il mondo esterno mi crea ansia. Ma poi quando esco di casa, non voglio tornare.
Generalmente esco per le piante e per i miei amici di piante.
I miei amici di piante, sono una cominitá molto unita, tra cui ci sono anche molti vivaisti di grandissimo calibro.
Siamo tutti dei drogati e loro non sono altro che dei spacciatori che per avere la roba buona spacciano:)
Questa mia metafora droghereccia é per dire che spesso i vivaisti non sono dei venditori nati, ma la vendita di piante si basa essenzialmente nelle fiere di piante, che sono in realtá piú una scusa per conoscere altri amatori e contagiare:) dei neofiti con piante particolari.
La parte commerciale c’é ma spesso sembra più un mercato di galline che un vero marketing.
Spesso é l’aspetto marketing é assai raffazonato, a volte il customer service é inesistente, e spesso sono anche burberi se non li conosci. Parlano una lingua loro e hanno zero empatia per chi non considera quello che dicono delle ovvietá.
Poi ormai abbiamo piante al Lidl,piante perfette,che sembrano aver fatto la permanente. Perché prendere piante più care che sembrano uscite dal Biafra,più care e da dei burberi che parlano una strana lingua e che a malapena vi tollerano?
Le piante Barbie son belle e quelle della Lidl son anche discrete.
Secondo me sono piante che uno si mette nel carrello, per iniziare,oppure se se ne compra così tante da aggiungere.
Lidl comprano delle quantità impressionanti, e quindi prezzi stracciati.
Ma il nostro povero Homo vivaistas Burberiensis con la sua anda sospettosa nasconde una persona che ha passato mesi, se non anni di ricerca per delle piante tramite scambi tra altri pusher. Spesso fatto prima dell’ era internet.
Un esempio lampante é Il mitico Dino Pelizzaro, che ti può mandare a quel Paese, ma anche in una flera dove Non aveva venduto niente, tu compri una pianta sia per ingordigia che per solidarietá e lui te la regala.
L Homo v burberiensis,é una figura che intimidisce, e spesso sono piante in apparenza insignificanti,esposte assieme ammassate come se fossero patate. Le piante sono nascoste e sembra che faccia di tutto perché le persone non le trovino.
Loro hanno penato, cercando su astruse riviste botaniche, biblioteche, giardini botanici e non riescono a capire che oggi le cose devono essere messe letteralmente in bocca ai clienti perché se ne accorgano. Non c é il piacere della ricerca, tutto deve essere disponibile.
Dino fa parte di questi circensi delle mostre di piante di qualitá, che portano in giro dei tesori impossibili, come se fossero delle patate, non ha un sito web.
É da una vita, che fá le fiere, é giá due anni fá quando lo aiutavo a Murabilia, lui disse che le mostre finiranno.
Il virus (del) C ha in effetti eliminato ( giustamente) le fiere del settore.
I would >Annalisa Glorio, delle rose profumate di Glorio non aveva avuto un guadagno da ottobre, aveva speso 30 000 euro e aveva messo in preventivo di pagare i debiti con le mostre di giardinaggio. Dalla Liguria, da vent’ anni, portano migliai di piante con 5 rifornimenti per questa mostra che durava 10 giorni e poi rimanevano nel nord-est per altre fiere.
Per questa mostra di marzo, adesso dovrà tagliare tutti i boccioli e buttare via le piante, e mandare via il personale, e probabilmente molte piante le dovrà buttare e piantare pomodori 🍅.
Molti giustamente dicono servono cibo, adesso che siamo tutti messi male, le condizioni economiche sono disastrose per tutti, e bisognerà cercare di sopravvivere e le piante non commestibili sono inutili .
Però l’economia di un Paese si basa sulle cose inutili, e non sulle cose utili.
Quindi se vogliamo sopravvivere dobbiamo dare importanza alle cose inutili come le cose che danno goia come le rose.
Questo lo potremmo fare con intelligenza, cercando di prendere meno piante nei supermercati, o di piante che troviamo tutte fiorite appena uscite dall Olanda. Prenderemmo prodotti italiani. Quando ho lavorato per il Chelsea flower show che sono le olimpiadi delle piante, gli inglesi erano stupiti della qualitá delle piante di Flora Toscana e in effetti vinsero l ’ oro. Matteo La Civita grande designer italiano che vive a Londra trova che la qialitá delle piante italiano é di gran lunga superiore a quella inglese, e che si trovano delle raritá ma che i vivaisti nascondono, perché i clienti vogliono solo le piante che hanno tutti.
Gli italiani hanno paura di provare cose nuove e cose che Non si presentino in maniera impeccabile.
Questo patrimonio é in pericolo ed é una grande richezza che i vivaisti stessi non sanno mettere in risalto, e dargli valore: é difficile capire che siano piante di valore, coltivate con amore e arte, e per di più che costano di piú.
Ma per ovviare a questo c é l’ enfant terrible’ del giardinaggio italiano: Mario Mariani. L’idea e l ’organizazzione sono del suo braccio destro Matteo Boccardo. Gli stand diMario sono caratterizzati da piante rare, sono delle installazioni di arte, di una raffinatezza incredibile. Lui aveva giá capito che fare le mostre, non serviva più, e si era dedicato a fare giardini di Alto livello.I have
Ultimamente faceva mostre, solo per scopo educativo, visto i costi degli stand, del trasporto, degli alberghi etc... Ma vista la situazione ha pensato ai suoi amici e colleghi che ricavano da cui vivere dalle mostre.
Ha deciso di creare : In Bella Mostra una platform online,in cui le persone possono vedere esposti i prodotti e i vivaisti, con la loro filosofia e di perché vogliono fare conoscere certe piante.
Il mondo delle fiere é come il circo, dove si si scarica, si allestiche, si gira negli altri stand e si é creato come una famiglia,(L ho fatto per quindici anni di lavorare per loro)assieme ai clienti.
Questa famiglia é molto unita, e questa unitá,può essere di essmpio per la ricostruzione del nostro paese, che stá vivendo una piccola Guerra. Questa famiglia di artigiani coltivatori potrá essere d esempio per altri gruppi di artigiani, che sono comunque legati a questo settore come idraulici, elettricisti, chimici etc, per creare un networking.
Questa crisi deve insegnarci, lo smart working che il mondo del vivaismo italiano, come del resto buone fette del paese sono molto carenti, ma bisogna cambiare, tanto nessuno ci aiutaI . Mario mi ha contattato perché giá nel Mio gruppo di piante particolari pH 5.5 cercavo di postare i post dei vivai che di cui conosco la grande qualitá come I vivai Glorio,come Vivaverde di Monica Cavina,come erbaio della Gorra, il peccato vegetale, Anna Peyron, fratelli gramaglia, Angelo Paolo Ratto, floricultura Billo Comprate italiano, e di qualitá,online con meno emissioni tossiche dovuti ai spostamenti.
Leggenda : 1)foto iniziale (Pinterest)2) La super blogger Tiziana Sanna, col suo mitico Furighedda Garden. 4) serre di Annalisa Glorio , rose che verrano tagliate perché Non vendute. 5) il peccato vegetale, grandissimo vivaio di Geramium e erbacee perenni.6) Maria Teresa D’Agostino, landscape designer( Fondazione Prada)8)vivaisti a Masino mostra storica 9) Annalisa Glorio 10)Lucia Mazzarello 11) la super Margherita Lombardi,eccellenza della rivista ‘GardeniA’ e autrice di Botanical Trips e Nadia 12)Mariani 13) Cristina Rebeccani Coretti, creatice di meraviglie e Ann Boddy,14)Mariani con Monica Cavina ( vivaio Vivaverde)15)Matteo Boccardo 16) Monica e le sue super lavande , vivaio Angelo Paolo Ratto 17) Fliricultura Billo, L eccellenza per i garofani
Credits : Cristina Rebeccani Coretti. Nadia 🦊
bravissimo..............
RispondiEliminaBonjour Giulio Merci pour eux ce bel hommage que vous rendez à tout vos amis pépiniériste qui en cette période difficile ce soutien et vos mots seront un grand réconfort .
RispondiEliminaVos amis précieux dans vos rencontres le seront tout autant et les beaux sourires reviendront et dans leurs mémoires et dans quelques temps en réalité de nouveau .
Prenez bien soin de vous et des vôtres et merci à vous pour vos articles tout au long de l'année .
Amitié jardinière .
Emmanuelle
Emmanuelle vous êtes toujours un ange. Je vous pense
RispondiEliminaGrazie per l'articolo ma i nomi citati dei vivaisti mi pare siano ben conosciuti nella CDG. Un appunto però vorrei farlo o forse più di uno. Ci sono piccoli vivai che hanno piante interessantissime, bisogna scovarli e rimanere sorpresi. Per ciò che riguarda gli italiani si acquista quel che si vede, tutto sta anche a come si presenta, in Italia per le piante i vari negozi e garden non brillano, non danno spunti, non intrigano, all'estero è diverso. Sono stata varie volte nel nord della Francia e in Belgio e torno sempre con l'auto piena. Quando andavo da mio figlio a Bruxelles nel piccolo negozio di fiori all'angolo di casa sua trovavo sempre varietà di piante che in Italia vedevo dopo un paio d'anni, a Bruges mi hanno portata a visitare un negozio di piante effettivamente costoso ma di grande stimolo. Anche solo andando da Dille & Kamille, che è una catena di negozi di casalinghi in Belgio e Olanda, ho trovato piante che non riesco a trovare in Italia e anche una piccola interessante raccolta di libri sulle piante. L'ottobre scorso, dovendo andare tre giorni in Germania, inizio Foresta Nera, ho avuto la fortunata casualità di soggiornare a pochi chilometri di un garden stratosferico, praticamente ci son andata per tutti e tre i giorni anche con la pioggia sotto l'ombrello. La grandezza, la varietà, l'ottima coltivazione, i prezzi, la qualità, tutto interessante, in più la disponibilità dei lavoranti che ti accompagnano anche a distanza per una piantina da 2 euro. All'interno una piacevole scelta di bulbose, ho preso dei piccoli crochi gialli, è stato difficile scegliere tra una ventina di varietà di crochi, tutti ben imbustati da loro con foto nome ecc. Meritevole il reparto libri esclusivamente sulle piante, un assortimento di centinaia, forse migliaia di libri inimmaginabile, peccato tutti in tedesco se no una decina solo per badare a non spender troppo li avrei presi. In Italia non si fa abbastanza, non c'è bisogno solo di mostre, per allettare ci vuol altro, ci vogliono piante e venditori che stimolino e sollecitino emozioni e desideri, questa è una minima parte di ciò che penso. Cordialmente. Nellina Maricchiolo
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