lunedì 13 novembre 2017
Tomino alla piemontese, entracte tra atto 2 e atto 3
Dovevo fare la terza parte dedicata alla mostra di Chantilly, ma una piacevole conversazione con Alessandro Corbellini, mi ha fatto pensare di fare un post su Masino anche se non c ero stato. Masino è la mostra storica italiana, bel astello Piemontrese, dove ci sono state delle scene della fiction Elisa di Rivombrosa e da lustri rappresenta il meglio dell orticultura italica. Le piante sono decisamente meglio che a Chantilly i display sono con molto gusto nell accostamento cromatico, insomma è cosa seria. ma adifferenza di Chantilly non si respira la joie de vivre à la française. Degli stand come quelli della Campanella sono così semplici da non fare capire la serietà del prodotto, sia dal punto di vista delle piante che dalla richezza enorme della collezione fatta di piante rare e uno dei pochi che producono le loro rose in Italia a dei prezzi esageratamente bassi, ma si sà l italiano vuole spendere poco e poi andare in francia a spendere il triplo per prendere cise meno buone. Oppure lo stand di Glorio sempre molto scenografico, che umilierebbe David Austin, Peter Beales e l orripante stand di Harkness, con sempre qualche chicca.
Ma si sente che nei vivaisti, non c è piu questa voglia e entusiasmo di portare e parlare delle proprie novità con entusiasmo. Alessandro parla che l estetica, la vincono a pari merito, il peccato Vegetale, Zanelli e L , erbario della Gorra, dove la profusone di Aster (anche se ormai non si chiamano piu aster), con allestimenti meravigliosi ( non a caso Zanelli ha vinto 3 premi a Chantilly) Ma Alessandro dice che c era poca innovazione, e se vediamo nei cataloghi di entrambi i tre vivai hanno delle collezioni eccellenti e lui dice perchè non portare una casetta di piante strane e innovative, per farle conoscere al pubblico?
Alessandro dice che di sicuro non è colpa dei vivaisti che stufi di portare piante strane per poi riportare il furgone pieno . Ci sono troppe mostre, troppi costi, sia di carburante che hotel, e gli stand sono cari e i servizi sia per i vivaisti che per il pubblico sono inadeguati e cari. A chantilly , sembra di essere coccolati dall organizzazione e dall atmosfera quindi ti lasci andare a dei coup de coeur anche se non puoi permetterlo, e a Chantilly c era molte piante non fiorite, perchè coccolati da questa ambiance i vivaisti ti spiegano, c è un dialogo e impari e conosci. In italia era cosi fino agli anni 2000 e qualche ed è piano piano scemato sempre di più. Le persone erano curiose e sperimentavano. Ma perché?
In Italia avevamo dei personaggi di spicco come Ippolito Pizzetti , la marchesa Taverna etc che erano dei traini, per i non plants nerds, che mescolavano cultura in generale e cultura delle piante e perciò scrivevano suio giornali e attiravano le persone da fuori e spingevano verso il rischio e la curiosità per piante nuove. Internet ho da una parte reso piu accessibile alla conoscenza, e in un clic delle informazioni sommarie sono disponibili a tutti e quindi questa facilità ha creato tanti so tutto io perché ho googlato su internet (come mi è sucesso poco fa ) e tu sei un saccente perchè osi contaddirmi . Dall altra parte internet ha creato forum di nerds del giardinaggio, completamente obsessive compulsive che non parlano che delle puzzette della rosa Tonquinensis, parlando solo di coltura e mai di coltura. Quindi o nerds e vivaisti completamente autistici e lo dici uno con la sindrome asperger quindi leggermente autistico e che non capiscono che il mondo di ippolito p, è finito e che il mondo è sul web.
Come diceva il guru del vivaismo Dino Pelizzaro, le mostre finiranno, le persone mi chiedono i nomi delle piante piu rare , vanno su internet, la comprano a 1 euro per una mini talea che probabimente li morirà. Quindi i vivaisti sempre piu sconsolati, portano roba commerciale da Lidl, Leroy Merlin , e le persone ho letto su vari forum si arrabiano perchè una pianta fatta per bene costi di piu che al lidl, che oltretutto comprano da grandi grossisti che vendono in enormi quantità. Proprio adesso litigavo in un gruppo dove le persone protestavano perchè le piante create da amatori sono piu care che quelle degli amatori o dei piccoli vivaisti. Non riesco a capire perché non si capisca che è normale che chi ha inlarga scala a piu macchinari e vende tutto a prezzo piu basso perchè ne vende un infinità e poi i supermercati essendo delle catene acquistano in enormi quantità, e risparmiando su altre vedasi mio blog sul Lidl e le foreste , vendono piante a bassi prezzi risparmiando su altre cose. In nord europa non discutono sui prezzi , ma se vendi cose
grandi vivaisti vendono solo come grossisti e perchè?
Tutti i vivaisti che vendono al grande pubblico italiano, piu o meno gallegiano, a meno di non vendere roba da supermercato o quasi , e per potere continuare la loro ricerca per aumentare la loro collezione devono aumentare la roba commerciale, non che ci sia nulla di male con questo, ma perchè i vivaisti specializzati non in italia non vivono in questa situazione
a) perchèai vivaisti italiani anche se fanno dei bellissimi allestimenti, non valorizzano quello che hanno di speciale, non hanno il modo francese di rendere tutto poetico come ho visto a chantilly, non sanno valorizzarsi, e neanche la sucurezza, quel che vi offro è speciale, c è quasi un timore a farlo, poi non capiscono la nuova clientela nata su internet , istagram, e altre robe
b) la clientela è pretenziosa e vuole tutto fiorito che sembri perfetta si fida di quello che vede su internet
c) le riviste tipo gardenia che dal 2000 e qualche da quando ha cambiato editore è una cosa per Milanesi e non è poi la rivista di alta qualità che pubblica libri ora da solo libri della Rhs, non c è informazione di qualità come una volta, manca tutto laspetto colto ma non di nicchia, trainante .
d) la mentalità contadina che permane nei dirigenti se è arte e piante da esterno è una cosa inutile e quindi deve essere gratis, cosa del tutto opposta in nord europa. Ma è questa stessa mentalità contadina che rende le piante italiane di estrema qualità. Malgrado quello che ci vogliono fare pensare i milanesi, la cultura èrincipale in italia è quella contadina, che aspira alla borghesia, rinunciando alle sue radici di profonda qualità e disprezzando allo stesso tempo la cultura aristocratica che ha reso l italia uno dei paesi piu belli del mondo, grazie all lavoro dei contadini. Non a caso per me la persona piu aristocratica del mondo del vivaismo italiano è Anna la titolare del vivaio la campanella, odia i soldi é scontrosa coi borghesotti che se la rirano, ha una conoscenza sulle rose, da battere perfino il grande Joyaux, ma generosa come pochi, e che mi ha difeso da una calunnia, perchè il suo amore per la verità è piu forte degli interessi economici, e orgogliosa di essere figlia di contadini e di coltivare la sua collezione di 200 varieta di pomodori , Dino Pelizzaro per molte cose le rassomiglia.
Alla fine hom preso degli spunti da Alessandro Corbellini, perchè dalla chiaccherata su Masino, si è parlato del poco che c è nelle mostre perchè nessuno porta le sue rarità, viste le spese e del fatto che ci sono troppe mostre . Alesandro parla della mancanza di nuove leve innovative, gli unici che secondo lui colmano un pò il vuoto sono i giardini dell Indaco, che avrebbe voluto menogiocare sul sicuro .
Masino valeva la pena secondo lui, solo per Mario Mariani, che con il suo central park, che ha fatto un allestimento, di nessuna pianta fiorita ma graminacee in un contrdto hyper minimslista. Con delle rare diarrhene che malgrado la loro bellezza non hanno avuto nessun successo, sarà stato il nome un deterrente ? Poi io che detesto l erba della pampas normale, che in Uk, è chiamata la pianta degli scambisti di coppia ( generalmente pianate come segnale per gli interressati) ma ne aveva miniature bellissime . Poi 4 specie rustiche bellissime di una pianta generalmente assocìata ai tropici o come pianta da appartamento e ben 24 tipi di Molinia.
LLe Molinia crescono in terreni piu umidi ( anche in italia )e piu a mezz ombra della maggior parte delle graminacee, e il terreno leggermente piu acido ma tollerante di diversi suoli . caratteristica essenziale sono le forme scultoree, e i colori invernali mozzafiato, come avre un quadro di van gogh sotto forma di erba( van gogh , erba .... associazione molto olandese :) ), sono piante stupende eppure sono state poco recepite . L anno scorso portò una collezione di sarcococche, che fioriscono profumate durante l inverno, piante da ombra indistruttibili. Mario ha una collezione unica e non a caso le dività del mondo del giardinaggio vanno nel suo vivaio a farli visita ( i proprietari di crug farm nel galles). Mario ha una collezione di piante uniche e introvabili e le sue doti di progettista sono incredibili, rendendolo quasi un living monument come direbbero gli inglesi .
E tutto passa inosservato mentre all estero verrebbe valorizzato. Anche Alessandro è una perla rara, da sempre nella diffusione della conoscenza delle piante. Oltre a essere un giudice nei concorsi internazionali, di rose é interpellato in tutto il mondo per le sue conoscenze selle rose botaniche . infatti è stato richiesto a Montréal, per indagare sulle diverse specie americane, e il suo auito è stato essenziale per risolvere i loro quesiti. Grazie a questo è riuscito a poratre in italia varieta canadesi eccezionali e impossibile da trovare . Peccato che le riviste di settore italiano non diano lo spazio meritato
foto n 1 e 7 M caerulea Hedebraut
foto 2. Molinia Karl Foester
foto 3 Moorflame
foto 4 M Laughinsanfan
foto M : Overdam
foto 8) Molinia arundinacea Skyracer
10 ) e 11)Molinia Transparent
penultima foto M windsaule
ultima karl Foester
fonte : Foto prese dal web
Buongiorno, volevo dirti che ti leggo sempre con vivo interesse e stavolta anche con entusiasmo: condivido quasi tutto quel che dici, mi piace il brutale radicalismo con cui lo dici, mi rattrista il "funerale" ad Ippolita Pizzetti. Io son milanese, NON leggo più gardenia da quando ha cambiato editore, frequento i contadini friulani e sardi, ho un blog di giardinaggio, ma le cose migliori e più stimolanti le ho colte dai libri di Pizzetti. Il mondo assurdo di internet finirà, non,so fra quanto, la cultura di Pizzetti e delle Taverna no.
RispondiEliminaSono colpito dal tuo messaggio .io da sempre ho avuto che fare con amore di contadini toscani .ma vivo in Friuli dal 2005 e ho grande amicizia con contadini veneti e ho avuto storia d amore con figlio di contadini quindi é un mondo che amo molto .Ma penso che il vero amore non sia nelle nuvole ma anche nella terra . E amare vuol dire rimanere ad amare dopo che tutte le favole sono crollate. E una critica della cultura contadina non vuol dire disprezzare anzi
EliminaAmo la terra, non disdegno le nuvole ma preferisco la terra. Si, amare vuol dire quello che dici. La cultura contadina la sto capendo piano piano. Fin'ora ho capito una sola grande cosa, il rispetto oltre, ben oltre le apparenze. Indegno chi disprezza questa cultura. Indegno e stupidissimo. Scrivi sempre così liberamente. Grazie.
RispondiEliminanon riesco a fare altrimenti
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