domenica 21 giugno 2020

Sogno di rose di mezza estate

Le rose del’ solstizio. -Il solstizio d’ estate é un rito che dovremmo smettere di chiamare  pagano ma animista. Nel dualismo Pagano/ Cristiano ha ... rotto (per usare un termine molto fine). 
La Treccani dice: pagano agg. e s. m. (f. -a) [lat. paganus, quindi propr. «abitante del villaggio», e più tardi «pagano»; il mutamento di sign. potrebbe essere dovuto al fatto che l’antica religione resistette più a lungo nei villaggi che nelle città. _Secondo un'altra ipotesi paganus, che aveva già nel lat. class. il sign. di «civile, borghese, non militare», contrapponendosi quindi a miles, avrebbe acquistato il nuovo sign. perché i primi cristiani, che si consideravano militi di Cristo, chiamavano pagani, cioè «borghesi», gli infedeli; più recentemente si è sostenuto che il pagus era un’entità non soltanto sociale ma anche religiosa, con proprie feste pubbliche sacre (paganalie), sicché paganus sarebbe stato colui che si manteneva fedele ai valori sacri tradizionali del pagus.
 Animista viene usata di più per caratterizzare i popoli non europei, ma perché appunto rimanere in queste dinamiche coloniali? -L’ animista é colui che sente un anima anche negli essere inanimati, negli oggetti, nelle piante e negli animali. 
Tutto ha un'anima, e quindi non c é separazione tra anima é corpo.
 Niente dualismo, separazioni, classifiche, pari dignitá a ogni essere, mentre le civiltà del libro danno questa esclusivitá all’ uomo e con questa scusa si può distruggere la natura, che é vista come una matrigna di Leopardiana memoria. -Per noi Latini, rappresenta -L’inizio dell’ estate, mentre per i popoli germanici é la festa di metà estate.
 E non a caso l’ opera di Shakespeare é chiamata Sogno di una notte di mezza estate, dove storie di amore si mescolano a fate e magie, di origine germanica, ma i Personaggi sono ateniesi, quindi un pastische comico tra mondo grecolatino e germanico che in realtá caratterizza bene l’ anima inglese, dei germani, un pò celtici, un po’ scandinavi e un po’ grecolatini, con ghirlande di fiori, pozioni fatte con la violette odorose e Musk roses! 
 Più in là parleró di questa rosa misteriosa e di una rosa moderna, anzi due che parlano di questa commedia shakespeariana. -Il giorno in cui la luce sconfigge le tenebre é anche il giorno in cui il calore aumenta, ma l’ oscurità, comincia quatta quatta a sgranocchiare le giornate e la fase crescente, iniziata col solstizio d’inverno, termina iniziando la caduta libera che porterá all’autunno e all’inverno. - La fase crescente é finita, e non a caso inizia il segno del cancro, in cui le acque cominciano a ritrarsi nella terra, dovuto ai calori estivi, in cui le radici devono pompare la vita dalle profondità, dove la separazione alchemica iniziata coi gemelli, porta la frescura liquida sotto, e il calore sopra fino a culminare col leone, scendere con la vergine e iniziare a capovolgersi con la bilancia. -Nei popoli mediterranei, il caldo che secca, nei popoli Nordici, la luce che non brucia ma che rimane senza quasi calare, ma piano piano dal solstizio scende piano piano, per questo per loro e per me, é una mezza estate e non un primo giorno di estate. 
Questo stare assieme, in Scandinavia, é limitato, e anche gli ormoni che sono congelati per la maggiore parte dell’ anno devono concentrarsi in un periodo breve, e quindi iniziano a vivere quella che per loro é l’estate meteorologica, in una maniera ostinata e quasi al limite del ridicolo. _L’estate inizia il primo giugno e il 17 si festeggia la midsommar, anche se spesso é freddo, piove. Non importa, bisogna festeggiare perché dal solstizio la luce. -La rosa in questione é la Musk rose, che viene citata nella commedia citata sopra. Graham Thomas ,e quindi di conseguenza Peter Beales, pensavano fosse la rosa Moschata, ma invece si pensa sia la rosa Arvensis, che al nord fiorisce durante il soltizio. 
Fa anche lei parte della stessa sezione Synstylae, dove gli stili sono fusi a colonna (il nome descrive questa caratteristica della parte femminile del fiore). -Peter Beales descrive la sua epopea, un pò ridicola, per cercare questa rosa che lui affermava estinta, ma se avesse fatto meno sceneggiati e fosse andato nel Mediterraneo, dove questa rosa é coltivata da secoli perché gli stili emanano un profumo erbaceo, potente ,che per certi hanno un sentore muschiato, ma non é profumo di muschio. 
 -In questo momento di idiozia collettiva, molti si schifferanno nel sapere che uno dei profumi più importanti, il muschio appunto, è prodotto dal maschio di un piccolo cervo dell’Indù Kush e dell’Himalaya, il Moschus Moschiferus, animale sedentario che marchia il suo territorio seminandoci le palline di muschio che si formano in due borsette attaccate sotto la pancia che assomigliano veramente a dei testicoli. 
 Il cervo muschiato dissemina il muschio durante la stagione degli amori come un messaggio destinato alle femmine che contiene tutte le informazioni al suo riguardo; età, stato di salute e patrimonio genetico, una vera carta d’identità olfattiva dall’effetto afrodisiaco… - Questo profumo poco etico che é nella base della profumeria é l’odore a cui viene associata la Rosa moschata. -In Uk faceva troppo freddo per poterla coltivarla per cui si fece rara. 
Gli inglesi fecero i soliti casini chiamando una rosa himalaiana, la Brunonii, come rosa Moschata Nepalensis. Peter Beales, che a volte era perspicace, si rese conto che questa rosa enorme fiorisce solo in primavera e non come 
 -la Rosa Moschata che fiorisce da luglio in poi. 
Si dice che la Moschata sia in realtá un ibrido e la Brunonii sia la forma originale. 
In effetti si trovano solo esemplari vicino alle abitazioni umane, anche se si pensa l’ areale sia l’odierno Iran, la famosa Persia dove é nato il concetto di giardino (paradaisos: giardino) e le rose damascene, che secondo studi genetici sono rosa gallica ( profumo di rosa che viene esalato dai petali) x moschata ( profumo erbaceo emanato dagli stili che si espande nell ‘ aria )x Rosa fedtschenkoana( puzza di acquaragia e rifiorisce in maniera sporadica). -La Moschata veniva chiamata rosa damascena scadens, per il suo essere semplice, ed ha dei bellissimi fiori a stella, dal profumo che allieta le giornate di luglio in un arbustone di tre metri, che amo molto anche se poco decorativa, e con foglie glauche e cinorrodi (bacche). Questo episodio finisce qui, approffitate del solstizio, e nei prossimi giorni la storia continua con un po’ di rosa arvensis, delle rose legate alla midsummer's night dream, e a una via vicenda amorosa che ricorda la pièce de théatre in Svezia. 
 Le foto di rose sono mie: in Ordine: Moonlight rosa del gruppo delle cosidette ibride di Moschata, poi due rosa moschata, poi foto di midsummer s presi da internet come anche del cervo, poi rosa fedtschenkoana