lunedì 29 ottobre 2018

. Il re dei bulbi è la regina dell' eleganza. Nella stupenda cornice della dimora di Mirella Collavini, creatrice di uno dei giardini moderni all'italiana più eleganti, pur di modeste dimensioni.

Mirella ha cambiato il mondo del giardinaggio italiano, facendo esplodere la mania delle viole odorate, con varietà e specie che aveva cercato ovunque, ed é grazie a lei e alle sue giornate delle viole e la sia missione di proselitismo che ha fatto senza scopo di lucro ed é grazie a lei che susigarden, priola possono vantarsi di una discreta collezione di queste piante romantiche e dimenticate, prima c era stata la collezione.
Di pelargonium che avevano decretato la sua ascesa nel Olimpo del mondo vegetale, poi le Rose antiche quando ancora non le aveva nessuno. Prendeva la macchina dal Friuli per andare in Piemonte da Anna Peyron, le aromatiche, le viole, le miserie o dette tradescantie, gli hedychium e tante piante che troviamo con relativa facilità Mirella con il suo entusiasmo quasi fanciullesco, stanò e sono ormai tornate in auge.
Con lo stesso entusiasmo, invita il Re dei Bulbi, Angelo Porcelli, per riclassificare le sue aspidistre, e organizzare delle conferenze sui bulbi così da diffondere i suoi lumi.
LoUna delle conferenze é in effetti organizzata da lei, dove ogni angolo é bellezza ed Eleganza, e dove gli ospiti sono accolti dalle prelibatezze di Mirella.
La conferenza é spaziale. E Angelo ci parla di nivelli di facilità di coltivazione  e inizia dal primo step:
i narcisi, bulbi difficili da uccidere. Poi dice che la Rhs  divide i narcisi in 13 classi. E comincia a parlare dei narcisi meno conosciuti, perché tutti comprano i narcisi a trombetta e guardano con sospetto quelli diversi.
Angelo  usa il termine di naturalizazione  in giardino, e i narcisi sono uno delle piante migliori per questo scopo, dove si piantano in modo casuale,nel prato, tanto da dare l impressione di essere cresciuti naturalmente, lasciandoli moltiplicare sia da seme che da bulbo.
Sono originari  del bacino del mediterraneo, dal Marocco fino a notevoli altitudini come nel caso di del N poeticus molto frequente qui dove vivo in Friuli.
Il N Tazetta, chiamato così per la forma di piccola tazza della corona centrale, sono adatti e endemici del sud Italia e sono profumatissimi, ad Angelo, cominciano a fiorire molto presto già a ottobre novembre.
Iniziamo con il N. Tazetta orientalis da profumo celestiale,, Tazetta italiens
probabile ibrido con N papyraceus, e N. tazetta "Bertolonii".

Il N papyraceus é inselvatichito, da lungo tempo, visto che é presente solo dove c erano vecchi insediamenti umani. Molto usato per la forzatura, l odore é così forte che Angelo lo dichiara puzzolente , infatti basta poco per riempire una stanza  Dice che sentirli in campo é una cosa  ma in casa assumono un odore stantio.
Il N viridiflora originario dello stretto di Gibilterra é verde e molto originale e ampio parere bellissimo.
Il N cavallinensis non sembra un narciso, non avendo la corona e sembra una STERNBERGIA. Considerato, come il possibile narciso originario da cui sono derivate le altre specie.

Altri precoci sono il N Brussonettii dal profumo eccezionale e il N Miniatus.
Fioriscono in autunno perché al sud, ad aprile fá già così caldo che ormai hanno già completato la fase vegetativa (sono già secchi e in riposo).


Poi parla di quello intermedi:
N. bulbocodium che sono molto diffusi in UK e dalle numerose varietà come Oxford Gold etc,
 il cantabricus, ottimi da fare naturalizzare nei prati secchi e nei giardini rocciosi Angelo, dice che naturalizzare non é solo,l aumentare dei bulbi, ma sopratutto il moltiplicarsi da seme.
Bellissimi anche il N tazetta tazetta
e t siculus.
E poi lo stupendo Avalanche,
e l antico ibrido detto incomparabili tra n speudonarcissus (madre di tutti i narcisi o tromboni che vengono chiamati per differenziali da quelli a infiorescenze multiple e fiori piccoli) e il narciso dei poeti, ibrido frequente nel Italia centrosettentronale e frequente in Friuli
Poi é il turno del N jonquilla, dei pirenei(meno venti gradi) e ama essere allagata, che é il vero narciso giunchiglia, nome quasi sempre usato a sproposito
Poi parla dei tardivi come Marinette ,
Yellow Ocean,
tanti fiori e profumatissimo, sweet love,
profumo di miele.
Lo stupendo Thalia, ibrido di Triandrus  e il classico Winston Churchill .
E il n x biflorus.
I narcisi tollerano e prosperano anche se si annaffiano d estate  mentre si bagnano altre piante come le rose.



Poi parla di quello che una volta venivano chiamate Scilla, che é stato smembrato in vari generi
Iniziamo con la bellissima Oncostea Peruviana (ex Scilla) chiamata erroneamente peruviana perché arrivò da Linneo nel imbarcazione chiamata Perù e quando chiese da dove venisse, gli dissero che veniva dal Perù
.
Originaria dal nordafrica, Spagna e Portogallo, in sud Italia  solo prossima ad abitazioni ciò che fá indurre a una cultura anche se secolare. Angelo ne ha selezionato varie varietà (non é un commerciante e anche se vende l eccedenza di bulbi purtroppo non vende le varietà da lui selezionate (pallida ,violacea, variegata, rosea, alba)
Mio

Endemismi italiani :
Scilla Hufnii
Scilla sicula
Scilla cupanii
In un dirupo a Lampedusa esiste il solo gruppo di Scilla de Martiniana, che sarebbe una peruviana con steli corti e foglie raso terra, come adattamento al vento
Altri bulbi facili sono i giacinti che provengono tutti dal unica specie Hyacinthus Orientalis, da cui sono venute fuori tutti i vari colori. I giacinti olandesi dopo pochi anni fanno infiorescenze meno piene
L orientalis nella sua forma bianca é molto precoce.
Ottima da naturalizzare é hyacinthoides hispanica per il mediterraneo e non scriptao English bluebell che formano interi tappeti con miliardi di esemplari.
Prossima puntata con resto conferenza e segreti di coltivazione
Foto1 a 5 mie foto da Mirella, e il suo giardino. Successive Angelo Porcelli e sono per ordine di comparizione una foto presa da Avon bulbs a altra da internet. Grazia a Elisa Tomat